In Brasile c'è qualcosa che non funziona
Il motore di una delle più grandi economie del mondo sembra essersi inceppato, nonostante questo sia stato l'anno dei Mondiali di Calcio brasiliani, con i miliardi di reais investiti in opere pubbliche.
Ricordate la presidentessa Dilma Rousseff, quando il Mondiale fu assegnato, annunciare anni di prosperità e felicità al Brasile? Toppato in pieno!
Nell'anno Mundial il Brasile è in recessione tecnica, con un -0.6% nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi, e un pil del primo rivisto a -0.2%.
Nel 2014 l'economia crescerà solamente dello 0.48%, e nel 2015 raggiungerà solo il +1.1%.
Moody's declassa il rating del Brasile da stabile a negativo considerata la bassa crescita e il calo di fiducia degli investitori, frustrati dalla burocrazia, dai costi operativi e dalle carenze infrastrutturali (è stata inaugurata una monorotaia avveniristica a San Paolo, ma le autostrade e le ferrovie sono praticamente inesistenti).
La politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Brasiliana non ha sicuramente aiutato.
Per quanto riguarda il cambio, negli ultimi due giorni il Real è passato da 2.23 a 2.29 dollari, e potrebbe arrivare a breve a 2.35.
In questo caso il cambio con l'Euro tornerebbe superiore ai 3R$ per un euro, dopo il piccolo rafforzamento ottenuto nei giorni scorsi dopo il taglio dei tassi realizzato da Mario Draghi.
A ottobre ci saranno in Brasile le elezioni presidenziali, a doppio turno, che vedono un testa a testa tra l'uscente Rousseff (PT) e Marina Silva (PSB).
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